Intervista a "I Fratelli Balestra"
Intervista a cura di Blue Fixer

Anagrafe. Claudio: 01-06-1952 (Roma). Mauro: 20-11-1953 (Roma). Giancarlo: 11-01-1957 (Roma). Famiglia. I genitori sono Giovanni e Giovanna, che hanno avuto anche una figlia. Il papà è mancato. Claudio è sposato ed ha una figlia. Anche Mauro è sposato. Gioventù. Usavano una racchetta da tennis come chitarra per imitare i complessi che gli piacevano. Un ricordo di Mauro è la prima chitarra acustica, una Eco, che ha avuto nei primissimi anni '70, quando in Tv imperversava il beat, e con il brivido provocato dalle canzoni dei Beatles. Curriculum scolastico. Claudio e Giancarlo hanno studiato ragioneria ma non hanno conseguito il diploma, Mauro è disegnatore pubblicitario. Tutti poi hanno sentito il richiamo della musica. Esordio artistico. Avviene rifacendo pezzi di Crosby, Stills & Nash, gruppo ammirato per le sue armonie vocali. Capirono ben presto che però, per fare della musica loro, si sarebbero dovuti staccare da questo genere. Mauro suona chitarra, hawayana e basso, Giancarlo chitarra e pianoforte, Claudio chitarra. Per le sigle, Mauro curava l'arrangiamento delle voci, Giancarlo i testi, Claudio le musiche. Mauro e Giancarlo hanno una voce simile, che arriva a realizzare falsetti potenti, Claudio ha una voce più timbrata. Carriera. La carriera discografica inizia con un incontro con Enzo Micocci, che li consiglia di contattare la Rca per l'inserimento nel gruppo dei Pandemonium, dove conoscono Amedeo Minghi. Cercando poi una strada tutta per loro, iniziano una carriera da soli, collaborando con molti cantanti (il coro di Grazie Roma con Venditti, la Vanoni, Renato Zero, Morandi, Maledetta Primavera con la Goggi, Rita Pavone) come coristi e facendo sigle. Hanno partecipato anche a programmi televisivi come Discoring, il Sistemone, Direttissima dalla tua antenna e Fantastico. La porta magica, un programma per bambini di otto puntate con Renato Rascel, del quale curarono quasi tutte le musiche e canzoni, anche quelle cantate dalla moglie di Rascel, Giuditta Saltarini (ricordano Skeleton rock, Piccolo yeti, Il fantasma Gedeone e Il vampiro Casimiro, che cantavano con costumi particolari e quattro chitarre a forma di balestra, una a dodici corde, fatte apposta per loro dalla Eco, tutte raccolte in un Lp distribuito da Carosello). Claudio una volta partecipò anche in prima scena con Rascel, dato che quest'ultimo aveva bisogno di un armigero nella scena del Giordano Bruno. Dato che nessuno sembrava avere piacere di farlo, un loro amico, che era autore dei testi insieme a Paolo Moroni (autore del testo di Jeeg robot), gli chiese di farlo. Così si ritrovò a spingere Rascel con una picca nella gabbia nella quale sarebbe stato giudicato nei panni di Giordano Bruno. Annamaria, la sigla di 22 puntate di Sereno variabile su Rai 2 porta la firma dei Fratelli Balestra. Realizzano anche la sigla del programma radiofonico Weekend. Come Fratelli Balestra realizzano dischi come Angela (pezzo, questo, che ricevette i complimenti di Gianni Ravera, e con il quale tentarono di arrivare a Sanremo, anno 1982). Insieme ai fratelli de Angelis realizzano i cori della versione spagnola di Sandokan e della versione italiana di Orzowei. Collaborano anche a molte colonne sonore, tra cui Amori miei con il maestro Trovaioli, o con Gianni Mazza. Una tappa musicale importante fu la partecipazione ad un programma di Rai 1 in prima serata, una manifestazione a Chianciano che vedeva anche i Ricchi e Poveri e Toto Cutugno dove cantarono Baracà, e poi la partecipazione a Pronto Raffaella?, dove cantarono dal vivo, per 200 puntate e in diretta, in un gruppo che comprendeva anche due voci femminili, in tutte le puntate. Fino ad alcuni anni fa, dopo la creazione di un loro studietto personale, suonavano con il loro gruppo, rifacendo pezzi dei Beatles. Oggi hanno abbandonato la carriera musicale, tranne Mauro che suona ancora con due amici. Tutto questo non ha loro impedito di partecipare nell'ottobre 2000 a Macchemù con Paola Barale, dove hanno cantato Daitan 3 assieme a Marco Ferradini (che in origine aveva cantato La principessa Sapphire con Silvio Pozzoli, ma non certo Daitan!). Ispirazione. I Beatles, soprattutto per la prima parte della loro carriera, che hanno aperto la strada alla musica odierna. I ruoli. L'orecchio musicale per l'armonia è identico nei tre fratelli. Mauro è sempre stato il coordinatore e l'arrangiatore musicale di tutte le sigle. Claudio voce e chitarre, anche quella a dodici corde. Mauro e Giancarlo riescono ad arrivare, con la voce, a toni altissimi, come il si bemolle in ottava alta, dei falsetti incredibili. Comunque era un lavoro di squadra.

Mauro-Crediamo che con quest'intervista si possa far conoscere esattamente come sono andate le cose, i piccoli segreti tecnici che hanno creato il suono di queste sigle. Noi abbiamo sempre adottato dei sistemi di sovrapposizione di voci, sempre fatte da noi. A parte chiamare un tastierista ed un batterista, facevamo tutto noi.
Claudio-Soprattutto abbiamo avuto sempre lo stesso entusiasmo che avevamo nel fare rock o musica leggera. E sottolineo anche i testi curati da tutti e tre. Anche nei tre Lp per bambini, che sono stati Balla Bimbo Balla 1, 2 e 3, con canzoni che non sono state usate per sigle o altre cose.

Cosa pensate delle sigle che avete realizzato?

Mauro-Ogni volta che le risento provo un'emozione particolare, le ricordo con un enorme affetto, sono belle.

Claudio-Io la musica l'ho vissuta in modo serio sempre, anche quando mi è stato chiesto di realizzare un pezzo di liscio che non amo particolarmente, con divertimento ed entusiasmo. Spesso ci è rimasto il rimpianto per non essere riusciti a rifinire un pezzo come desideravamo per mancanza di tempo, perché il lavoro andava consegnato. Però ancora oggi mi stupisco a risentire certe sigle perché le trovo, e non vorrei sembrare presuntuoso, di talento. Devo dire che tante volte, dopo uno spettacolo in piazza, ci stupivamo nel vedere un riscontro tanto caloroso da parte del pubblico, perché non sapevamo di essere così ben voluti e conosciuti. -Ma possibile che siamo così conosciuti, anche se non abbiamo dischi in classifica?-. Evidentemente, senza rendercene conto, una nostra canzone o una nostra sigla prendeva ""vita", e anche se noi, dopo averla realizzata non la seguivamo più, questa veniva piano piano apprezzata dal pubblico. Nonostante tutto non abbiamo avuto un vero lancio promozionale. Innanzitutto perché è comunque difficile per tutti, in secondo luogo sfortunatamente non abbiamo individuato le persone più serie da quelle meno serie, per cui a volte abbiamo anche perso tempo. Quindi abbiamo lavorato dietro le quinte come coristi e strumentisti praticamente per tutti, tranne Battisti che non abbiamo mai avuto la fortuna di incontrare, e Claudio Baglioni, che invece abbiamo conosciuto alla Rca.

Ecco i Fratelli Balestra..
Perché è finito tutto?

Claudio-È finito per più motivi, in quanto ad un certo punto della tua carriera hai faticato tanto e cominci a pensare di aver perso tempo, e poi ci sono stati più fattori che ci hanno portato a dividerci, anche il terzo fratello, Giancarlo, aveva idee diverse, gli piaceva più viaggiare, forse era un po' più deluso di noi e non se la sentiva più di aspettare e sperare in qualcosa di veramente valido. A conti fatti ti chiedi anche se ti conviene andare a suonare, quando ti chiamano, per cento o duecentomila lire. Comunque alla Rca l'ultima cosa che abbiamo fatto furono, con Silvio Testi che allora curava le canzoni di Heather Parisi, i cori e i balletti di Montecatini (1986). E poi piccole cose in sala d'incisione. Alla Rca abbiamo lavorato sempre bene, imparato molto, con gente veramente brava per un periodo piuttosto lungo ed abbiamo trovato un ambiante piacevolissimo, Doogie Meakin è un grande amico, ricordo Cantini con grande simpatia, un grandissimo editore, Olimpio Petrossi e il carissimo Natalicchio.

Nel disco del 1978 Sesamo apriti, firmato Trio Balestra, c'erano Arigliano, Fontana, Wilma Vianello ed il coro di Renata Cortiglioni. Rino De Filippi chi è? E Piero Mannucci?

Claudio-Il bravissimo maestro Rino De Filippi è una simpaticissima persona che ha coordinato, doppiato ed eseguito le sigle del programma e che, tra l'altro, ci ha ricontattato cinque o sei anni fa perché sperava di fare una nuova sigla per un cartone animato, ma poi non se ne fece più niente.

Mauro-Piero Mannucci lavorava alla Rca ed era tecnico del suono. Sesamo apriti era un programma americano dove erano presenti anche canzoni di gruppi famosi, anche di musica country, e noi cantavamo la traduzione italiana sulle basi originali.

La produzione era Sincrovox. Cos'è? E lo Studio M4 dove avete registrato?

Claudio-È un'etichetta cinematografica che si occupava di edizioni e sigle di film. Lo studio M4 forse era del maestro Nicolari, ed era in zona Nomentana.


Di Jeeg robot cosa ricordate esattamente?

Claudio-Noi siamo stati quelli che hanno aperto la strada a tutto ciò che è stato eseguito, cantato e prodotto in seguito, cantando Jeeg robot, perché noi siamo stati i cantanti originali della sigla della Cam. Arrivò la base dal Giappone sulla quale bisognava mettere il cantato italiano.

Lo sappiamo già...

Mauro-E chi ve lo ha detto, Doogie?

No, Cordio.

Claudio-Carlo Cordio! Il nostro amico.

Mauro-Fummo contattati da Paolo Lepore, direttore artistico della Cam (papà di Georgia e oggi deceduto), con cui già collaboravamo per musiche da film, che ci disse: -Ragazzi venite in studio che vi faccio cantare una sigla simpaticissima, la facciamo sulla base giapponese- con quei tamburi e quei timpani. Noi andammo, imparammo la parte e registrammo. Non so dirti altro tranne che il cantante era Roberto Fogù, almeno così ci dissero, dato che non era in studio con noi. Abbiamo sovrainciso il coro (Jeeg va, cuore e acciaio, Jeeg va), e in seguito venne questo Roberto Fogù, con questa voce grossa, che cantò il resto. Quando arrivarono i primi filmati dal Giappone non era assolutamente in preventivo un budget che permettesse la preparazione di una sigla con musiche originali, per cui fu fatto questo esperimento. La casa discografica probabilmente avrebbe mandato quella originale giapponese, soltanto che Paolo Lepore, con la sua grande professionalità, ebbe l'idea di fare la traduzione. Poi è stata fatta una cover dalla Rca. Non so come andarono poi le cose, ma Paolo Lepore disse che il successo del nostro Jeeg Robot andava benissimo anche in termini di vendite. Ah, mi viene in mente che Carlo Cordio, grande amico, fece le sovraincisioni al sintetizzatore, col Mini Moogh, venne con la tastiera e disse: -Ragazzi, adesso io qui devo registrare le tastiere di questa canzone-. Lo richiamammo quando producemmo il nostro pezzo Angela per fare le tastiere. Bravissimo.

E Candy Candy?

Claudio-Abbiamo fatto i cori ed io ho suonato la pedal steel guitar, che sarebbe l'hawaiana., che va suonata con un'appendice di vetro al dito. È una chitarra che si sente spesso nei lavori di Crosby, Stills & Nash e l'ho suonata anche in Pensiero stupendo di Patty Pravo. Ha dei pedali che credo cambino di un semitono. Ci sono delle unghie alle dita che vanno sulle corde e mantenendo la posizione di raccordo con una barra di ferro o vetro puoi cambiare l'accordo con un pedale. Spingendo il pedale si scende una corda di un semitono e una di un tono e senza muovere le mani cambia, ad esempio, dal sol al re. Quindi hai più possibilità di usare le mani per salire o scendere. Quando siamo andati a fare il coro hanno voluto inserire questa chitarra.

 

Sempre loro..

Vi ricordate di aver fatto Ginguiser e Guyslugger?

Claudio-No. Mi ricordo Supercar Gattiger dove, solo Giancarlo, fece voce e cori. Centofanti bravissimo tastierista. Ha avuto dei gruppi fortissimi con Walter Martino alla batteria. Ha precorso i tempi. Riguardo alle due sigle di cui mi hai parlato non ricordo, perché se escludiamo le canzoni della quale abbiamo fatto la musica, il resto era lavoro di routine, quindi potremmo aver partecipato come coristi, ma sono passati vent'anni...

Adesso passiamo al 1981 con Starzinger e Koseidon. Perché avete firmato come Superobots e non Fratelli Balestra?

Claudio-Perché noi volevamo uscire come un gruppo non catalogato solo per le sigle dei cartoni animati o musica per bambini, per cui in quel momento c'erano delle scelte da fare. Quindi per noi, gruppo sconosciuto, uscire col nostro nome su quelle sigle, poteva essere troppo "etichettante". Quindi si è pensato di usare questo pseudonimo, ma curando comunque queste canzoni con grande entusiasmo, e felicissimi ogni volta che apparivano in televisione.

Mauro-Mio fratello Giancarlo fece il testo in italiano, ma non facemmo le musiche, perché alla Itb i giapponesi, nella persona del signor Tominaga, decisero di mantenere la melodia originale. In Starzinger, ricordo, facemmo molte sovrapposizioni perché lo cantammo tutto noi tre per cui, non essendoci un coro femminile, arrivammo alle ottave alte per un falsetto che lo ricordasse, un po' come fanno i Bee Gees. Registrammo alla sala Rca e facemmo tante sovraincisioni fino ad ottenere il "pieno" finale, molto compatto. Furono tantissime piste. Il testo è firmato solo da Giancarlo, ma si collaborava tutti insieme. Comunque lui era quello più portato per la parte "letteraria". Se non sbaglio la facemmo in studio con Natalicchio, che ci incaricò di fare il testo, ma che cantammo sulla base giapponese.

Claudio-Di Koseidon, quando dovevamo ancora iniziare a lavorarci e non c'erano idee, ci venne in mente il riff in macchina, così, parlando e scherzando..

Come spiegate che, a Roma, tanti fratelli hanno lavorato assieme. Ricordo, oltre a voi, i fratelli De Angelis, i Micalizzi, i Cantini.

Claudio-Per quanto riguarda noi tre non ci sono mai state gelosie, forse perché ognuno di noi tre è sempre stato sicuro e fiducioso in ciò che sapeva fare. Comunque ci si aiutava vicendevolmente sia per la musica che per le parole. Naturalmente è capitato anche qualche piccolo litigio.


 
Un pò di 45 giri storici
Siamo al 1982, Kamui e X-Bomber. Come mai Kamui è firmata Condors? E come mai ha due strofe così diverse?

Mauro-È uno pseudonimo che ho inventato io. Ricordo che all'epoca conoscemmo direttamente il produttore giapponese di queste sigle, che era la Itb Italian Tv Broadcasting, nelle persone di Giancarlo Galatoli e di questo Tominaga. Proprio quest'ultimo ci disse che Koseidon piaceva molto a suo figlio. Noi fummo molto fieri di questa cosa e gli chiedemmo se non avesse potuto farci fare dell'altro, così ci diede questo Ninja Kamui e questo X-Bomber. Decisi questo nome sperando di continuare la collaborazione con loro. Condors non ha un motivo particolare, è un nome corto, immediato, il condor è proiettato in cielo. In fondo gli uccelli sono un simbolo importante per i bambini. Riguardo alle strofe, non ricordo, forse la parte lenta era per rispecchiare un lato dell'animo del protagonista.

Quanto sapevate del cartone di cui dovevate fare la sigla?

Claudio-Alla Rca ti facevano vedere dei filmati, e poi ti davano dei fogli con le caratteristiche dei personaggi, che spesso mantenevano i nomi originali e delle foto. X-Bomber era la sigla di un cartone dove c'era un robot, per cui un po' rockeggiante, con questo inizio forte, dove sovrapponemmo più voci per inneggiare a questo robot, e poi ricordo degli echi, e questo suono con delle frasi musicali, insomma una cosa cosmica. Fu un pezzo molto curato, con diverse chitarre elettriche.

Mauro-Ricordo che quando dovevamo registrare X-Bomber io ero già in sala che aspettavo Claudio e Giancarlo e ho cominciato a registrare da solo, e la canzone comincia con delle chitarre in sovraincisione che vengono una dopo l'altra, come se fossero delle saettate e ricordo che le ho registrate da solo perché loro ancora non c'erano, per cui feci tre chitarre sovrapposte.

Monjiro è sempre del 1982.

Claudio-Monjiro è una canzone che ho scritto tutta io, e poi è stata rifinita insieme, e volevo fare qualcosa che ricordasse il far west. Lui era un samurai con lo stecchino…così uscì il pezzo di getto.

Mauro-Lì c'é anche l'armonica, il banjo e le chitarre acustiche (parte il coro di Monjiro cantato dai due fratelli).

Teppei?

Claudio-Di Teppei mi ricordo che era un cartone molto simpatico con questo monellaccio terribile, per cui facemmo una canzone molto semplice, molto melodica. L'ho cantata io come solista e se non sbaglio l'ho fatta tutta io, l'ho portata già pronta, poi ebbi il testo da Giancarlo, no forse la feci su testo, sì, ora ricordo, il testo lo fece Rossana Barbieri che allora era la fidanzata di Giancarlo e con la quale siamo ancora amici. Nella parte finale c'è un pezzo di voci molto aperto, molto lungo. Bello.

Mauro-Non ci mettevamo dei limiti. L'idea originale restava quella, ma è sempre bello arricchire un pezzo.



1983, Muteking: che ricordo avete di questa canzone?

(Parte Mauro a canticchiarla).
Claudio-Mah, nulla di particolare, solo che è una canzone "pratica", molto orecchiabile.
Mauro-Io l'ho solo cantata.

Poi c'è una canzone che sicuramente avete fatto voi, si riconoscono i cori, che è quella per il Catch. L'autore è Giabbas, che mi puzza di pseudonimo...

Mauro-Sì, è uno pseudonimo, è nostro fratello Giancarlo. Dato che era un programma tanto diverso dai cartoni animati, sportivo, per non confondere le idee si pensava di differenziare la nostra produzione.

E' mai uscito un 45 giri con Muteking e Catch? Non lo abbiamo mai trovato, ma sono canzoni pubblicate in Lp. Petrossi ha detto che molto probabilmente non è mai uscito.

Claudio-Probabilmente non è stato fatto, anche perché sai, ai tempi le sigle erano tante e non era facile promuovere e distribuire tanti prodotti. Comunque non ci occupavamo direttamente della cosa.

E poi c'è Dieci magnifici eroi, ve la ricordate? E come mai per la Lupus e non più per la Rca? Perché il 45 è così raro? E Anaconda, l'edizione musicale?

Mauro-E come no! Mi ricordo benissimo, quello fu un pezzo che ci fu commissionato da una piccola società che aveva in mano la serie. Realizzammo la sigla direttamente noi, e dato che avremmo avuto piacere nel pubblicarla, trovammo questa Lupus che fu ben contenta di assorbire il master e pubblicare il disco. Riguardo la rarità, forse dipende dal fatto che sono state stampate poche copie, o forse problemi distributivi.

Claudio
-Di Anaconda ricordo solo il nome. Forse l'avrò letto sul disco…

Avete fatto altre sigle o provini che vi hanno scartato?

No. Abbiamo fatto altre sigle che abbiamo comunque pubblicato su Balla Bimbo Balla, come la nostra versione di Minù.

Quante sigle avete fatto?

Mauro-Anche Daitan e Anna dai capelli rossi con Rossana, quella ragazza che era fidanzata con Giancarlo.

Claudio
-Ma sull'originale? O eravamo noi che cantavamo in falsetto? (I dubbi oggi non sussistono più, poiché i fratelli hanno ritrovato i contratti d'ingaggio originali, firmati da Tempera).

Mauro-
Potrebbe essere. Sicuramente l'abbiamo fatta noi, mi ricordo anche l'etichetta gialla del disco pubblicato dalla Cbs per Anna e mi ricordo anche il nome che mise il maestro Tempera che era i Ragazzi dai capelli rossi. Fu una delle prime cose che facemmo.

Claudio
-Abbiamo fatto un'altra cover di Anna dai capelli rossi sul 33 giri prodotto da noi.

Mauro
-E lì venne Linda non Rossana. La parte femminile interveniva nel coro, ma non ricordo esattamente. Giancarlo lo sa sicuramente, ma lui ormai è a New York.

Avete fatto anche i retri, Futuromania e Come le piume dei pettirossi?

Mauro-Futuromania? Noi no. Di Anna ne abbiamo fatto due, il lato "a" e il lato "b". Mi ricordo che Tempera ci richiamò per fare anche il lato "b". Le abbiamo incise allo studio Trafalgar che era qui a Roma, ora non so se c'è ancora.

E Tempera veniva qui a Roma?

Mauro-Si, si. Mi ricordo che dopo che fu stampato era contentissimo perché fu un grande successo. Entrò anche in classifica per un bel po' di tempo.

Anche Daitan lo avete registrato al Trafalgar? E tutte le altre sigle?

Mauro-Daitan l'abbiamo inciso alla Cinevox, le altre no, Starzinger per esempio alla Rca, e in altri studi.

Vi fa piacere che ancora oggi i vostri fans canticchino i vostri pezzi?

Mauro-Molto, veramente tanto. Credo che per molti autori e cantanti sia veramente bello sapere che delle persone ancora le cantino.

Claudio-A me fa anche piacere quando, facendo zapping, trovo Daitan, Muteking…mi fermo e le ascolto. E capita spessissimo. Ultimamente hanno fatto Teppei, Muteking
e anche Anna dai capelli rossi, qui a Roma.

Mauro-Non è detto che in futuro noi non si torni a cantare qualche sigla.

Cosa ne pensate delle sigle che si sentono oggi in tv?

Mauro-Devo dire che sono veramente molto belle, soprattutto quelle della Five, Cristina D'Avena, curate, veramente di grande qualità. Però devo spezzare una lancia in nostro favore: le nostre sono originali, una diversa dall'altra, ognuna ha un suo senso, un suo gusto.

Claudio-Cristina D'Avena è molto brava.

Mauro-Che siano realizzate bene non significa che siano originali. Questo è molto importante. Però, ascoltandole, dentro di me non posso non notare quanto siano ben fatti gli arrangiamenti. Però, ripeto, le nostre hanno una vita propria ed un momento in cui sono state fatte. Non dico questo per presunzione perché lo dico nel bene e nel male. Hanno un'anima, una sensibilità, maggiore di tante altre, ma magari peccano di rifinitura, di arrangiamenti importanti. Per esempio, se in un brano come Teppei avessi fatto uscire un'orchestra con viole e violini si sarebbe ottenuto un risultato migliore.

Claudio-No, il problema è che, a volte, si lavorava di fretta.

Mauro-Tante volte si aveva un motivetto in testa e poi lo si ampliava con pochi mezzi, per cui ripeto per certi versi sono superiori, uniche, per altri sono un po'…zoppicanti, casarecce.


 
altri 45 giri..
Comunque secondo me sono ben realizzate, molto fantasiose.

Claudio-Guarda, quello che dici fa molto piacere, perché dimostra che nella realizzazione e nel risultato finale di una sigla, lo spirito artigianale viene fuori, anche per le loro piccole pecche e sfumature.

Mauro-Abbiamo potuto fare quello che volevamo. Sigle per bambini, senza esagerare, e senza tante modifiche e cambiamenti.

Claudio-Mi viene in mente il grande Zara perché ogni volta che mi capita di ascoltare una sua canzone noto l'esatta miscela tra la perfezione, il cuore ed una musicalità incredibile. Ogni realizzazione ha un mucchio di talento, un musicista bravo, preparato con le tastiere, con le armonizzazioni che solo un grande arrangiatore riesce a fare, e delle voci di donna che ricordano gli Abba. Lo metterei primo in classifica, noi secondi. Se tu senti il controcanto di Sasuke è la classica doppia voce che facevano i Beatles, si fa in quinta, in quarta…con la doppia voce che si muove in un certo modo. Noi siamo cresciuti coi Beatles ed ispirati da loro!

Voi preferite il mondo discografico di prima o quello attuale?

Claudio-Non conosco quello di adesso.
Mauro-Oggi c'è una grande ricerca musicale, con un arrangiamento potente, molto sulla scia straniera.

Conoscete Aldo Tamborrelli?

Claudio-Jimmy?, Si, con i Pandemonium, lo ricordo perché lo conoscemmo li, poi lavorammo insieme su altri brani, il primo disco e poi anche dei singoli. I Pandemonium sono sempre verdi con la base rimasta invariata ma con altri che si sono alternati al loro interno: ci siamo stati noi, Amedeo Minghi e Jimmy Tamborrelli. Nel 45 giri La Strada siamo tutti insieme sulla foto di copertina.


Discografia Animata ..

Solo cori:
1974: Sandokan (vers. spagnola).
1977: Orzowei.
1978: Sesamo apriti (lp).
1979: Jeeg robot; Candy Candy.
1980: Daitan III; Anna dai capelli rossi; Come le piume dei pettirossi.
1981: Supercar Gattiger (solo Giancarlo);

Anche come autori:
Starzinger; Koseidon.
1982: L'invincibile ninja Kamui; X Bomber.
1983: Teppei; Monjiro; Muteking; Catch; Dieci magnifici eroi.
1984: Minù, Balla Bimbo Balla (3 lp).

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