Incontrai Larry alla fine della primavera del 1986, quando ero ancora un ragazzetto di 14 anni. Me lo presentò Dan Peterson, che si aggirava nei pressi di North Station a Boston, MA, dove si ergeva una costruzione che oggi non c'è più.
Quando finalmente entrammo nel Garden vidi dei visitatori vestiti di rosso. Erano alti, si chiamavano Sampson, Olajuwon, Reid, avevano lasciato a casa degli altri di nome Magic, Jabbar, Worthy. Ma la cosa che destò in me grande passione fu quel parquet incrociato che ricopriva l'intero pavimento del palazzo.
- Dan - chiesi, - chi è l'artefice di cotanta bellezza?
- Non hai ancora visto la vera bellezza, Major, uscirà da quel tunnel un uomo con un abito bianco e verde, i capelli aurei e le dita di seta. Egli è il Signore di questo palazzo: la sua figura maestosa adornata dallo splendido abito risalta su questo parquet e lo rende unico.
- Ma Dan, se io volessi mettere lo stesso parquet nella mia Dimora, come potrei fare?
- Mi dispiace, Major, ma questo è destinato a rimanere soltanto un sogno. Dovrebbero abbattere il Boston Garden, e allora magari potresti prenderlo tu.
Ci sedemmo in silenzio, attendendo che cominciasse l'Evento, e il Signore del Parquet Incrociato diede prova della sua classe. Le Torri Gemelle, come erano chiamati Sampson e Olajuwon, non ebbero speranza, e la festa fu enorme. Scesi allora su quel parquet che tanto mi attirava, e il Signore dall'abito bianco e verde mi venne incontro, forse chiedendosi per quale motivo io non partecipassi ai festeggiamenti, ma mi soffermassi su quelle lamine di legno incrociato.
- Major, quest'uomo si chiama Larry. Larry Bird, ed è il sovrano incontrastato del Boston Garden. - Dan si rivolgeva a me sorridendo.
- Piacere - risposi imbarazzato.
- Come mai osservi il parquet in quel modo? - mi chiese Larry con una punta di curiosità.
- Vorrei averne uno identico per la mia Dimora. Puoi dirmi come potrei ottenerlo?
- Non disperare, addirittura spera nello stesso parquet. Devi sapere che purtroppo il mio regno volge al termine, la schiena non mi dà la possibilità di continuare a questi livelli. Inoltre i miei compagni non sono più tanto giovani: a parte Danny Ainge, che però ha voglia di tornare nel suo west, Kevin ormai è pronto per far ritorno nella Terra dei Laghi, il Chief, eh eh, continuerà a stupire, ma anch'egli è ormai vecchio e stanco. Giungerà un periodo di interregno, probabilmente lungo, in cui molte cose cambieranno. E una delle prime sarà questo Tempio, che presto non esisterà più. Ne costruiranno un altro più bello, ma non sarà mai la stessa atmosfera.
"Finché un giorno, fra molti anni, verrà un uomo dal tuo paese, l'Italia, e riporterà il fasto e la vittoria, in quanto il suo cuore sarà gonfio di orgoglio e di valore, gli stessi che rendono possibili le mie gesta. Per quanto mi riguarda ho ancora una missione da compiere: passare in Catalogna a prendere un trofeo. Dopodiché me ne tornerò nell'Indiana e deciderò soltanto allora se sarà giunta la fine per me o se sarò ancora in grado di essere utile al popolo.
Dette queste parole vidi i suoi occhi esprimere una luce commossa ma consapevole, e mentre si voltava per andarsene si fermò. Con placida lentezza si chinò verso di me e mi disse: - Ragazzo, cerca di capire quando sarà l'ora, e vieni a prenderti il parquet. Sento quanto tieni a quest'oggetto, almeno quanto me. Se tutto deve finire almeno rimanga a perenne ricordo delle mie gesta e di questo incontro un simbolo, e che sia sempre nella tua Dimora.
Bruscamente si voltò e si allontanò esprimendo una dignità che non avevo mai visto in nessun altro. Dan mi guardava e annuiva, e mi disse: - Major, oggi hai capito cosa significa essere grandi. E anche cosa significa saper farsi da parte. Hai avuto il dono più grande che Larry potesse farti. Tieni sempre a mente ciò che ti ha detto, di certo è importante almeno quanto il simbolo che ti ha lasciato in eredità.