La Dimora del Major
 


Parliamo di me
Mi presento
Maria Grazia
Il Pompiere
I miei gatti
Il parquet
Lettera per Ophelia
Album Fotografico
  IMBOSCATO

A.V.V.A. 1.
Imboscato 2.
Abbandonato 3.
Furiere 4.
Reattivo 5.
Trasferito 6.
Apprendista 7.
Consapevole 8.
Tenace 9.
Maestro 10.
Osservatore 11.
Latitante 12.


Il Major Pompiere
 

     L'impressione fu quella di disagio che provavo quando, al termine delle vacanze natalizie, bisognava tornare a scuola. Come rientrai scommettemmo che Sabino Moccia detto Nino non sarebbe tornato prima del sette Gennaio. Avemmo ragione.

     Ormai ci eravamo quasi tutti sistemati, in pochi dormivano ancora in caserma. Fabio Natale, un avvocato di Roma, era passato da Responsabile di Compagnia a Fantasma del Battaglione. Lo sarebbe rimasto per tutto un anno.

     Io intanto apprendevo l'arte della compilazione dei calendari delle esercitazioni, dato che sembravo destinato a pagare in quell'Ufficio il mio tributo allo stato. Ma Zuccoli era oramai in pensione, e io feci male a fidarmi dello zio architetto, il quale sosteneva che era tutto a posto a proposito della mia destinazione. Lasciai comunque il mio nominativo al CTA Scialbo, che era l'ufficiale più anziano. Mai fiducia fu più mal riposta. Un sabato mattino infatti, Scialbo si ricordò, con cinque giorni di ritardo, di comunicare il mio nome al Direttore delle Scuole, IAC Crapulona.

     Si attesero dunque con trepidazione le assegnazioni decise dal Superiore Ministero, dalle quali si evinse che ero stato destinato al Comando Provinciale di Roma. C'era tuttavia ancora una speranza: trovare un allievo assegnato alle Scuole che volesse andare al Comando di Roma.

     Incredibile: c'era. Luciano Stella, della Sesta Compagnia. Lo contattai e andammo dal comandante delle Scuole a fare la richiesta di scambio. Non avendo il comandante nulla in contrario, passò la pratica al suo segretario, il gelido e altezzoso Geom. Tanghero. Questi prese atto della situazione e ci mandò dal CTA Avigna, responsabile degli Ausiliari delle Scuole. Ebbe tuttavia la brillante pensata di sentirlo telefonicamente. Il modo in cui mi guardava Tanghero mentre colloquiava con Avigna non prometteva nulla di buono, come quelle parole: «No, per me non fa nessun problema, non è il mio.» Arrivammo da Avigna, il quale ci disse: «Bene. Tu, Stella, andrai a Via Genova, ma non in sostituzione di Morelli. Potete andare.» Io raggelato chiesi: «Perché non al mio posto?» E Avigna: «Ho detto potete andare.» Mi permisi di insistere. Avigna mi disse scocciato che c'era chi aveva chiesto la stessa cosa prima di me, e che avrebbe tenuto conto della mia richiesta. Ne tenne conto la spazzatura.

     Tornai in ufficio, e il CR Cartaginone della Maggiorità mi scrisse un biglietto: CR FIONCHETTI ROBERTO, e mi disse: «Digli che hai lavorato con me e che sai usare il computer.»

Fu la svolta. Avrei ringraziato Cartaginone per questo, non l'ho fatto perché mi fece pagare in seguito il fatto di essere rimasto senza appoggi in alto.

-> 3. Abbandonato