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TRASFERITO | ![]() |
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Imboscato 2. Abbandonato 3. Furiere 4. Reattivo 5. Trasferito 6. Apprendista 7. Consapevole 8. Tenace 9. Maestro 10. Osservatore 11. Latitante 12. Il Major Pompiere
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Quando sembrava essersi tutto risolto, passata l'immatricolazione in modo indolore essendosi conclusa alle 19, ero ormai pronto per il trasferimento. Avevo già preparato il foglio di viaggio, ma, presomi il 4 Maggio un permesso, tornai il 5 e Fionchetti non c'era. Cominciano a girare strane voci di manzoniana memoria, alla fine si scopre che il CR era in rianimazione vittima di un infarto. Il tutto sarebbe dovuto rimanere segreto, ma si sa, in caserma e dal parrucchiere funziona allo stesso modo, e nel giro di dodici ore lo sapevano tutti. Per il 7 Maggio era stata organizzata una macchina per andare a trovare Fionchetti: il nipote Capparucci, Prili e Vanni stavano aspettando Mimmolo dalle Scuole. Presentai Vanni a Mimmolo e quest'ultimo disse: «Certo che non è proprio periodo. Ieri sera è morto il Dr. Corsetti, un infarto.» Mi si gelò il sangue. Certo, due eventi di tale portata, e come se non bastasse in concomitanza col mio trasferimento... Senza più un riferimento né di qua né di là. Ormai ero nelle mani di Mimmolo. Mi disse di andare l'indomani alle Scuole, visto che oramai ero in ritardo di 5 giorni sul trasferimento. Cominciò così il mio servizio presso l'Ufficio Matricola. Furono subito tutti molto cordiali con me, addirittura Kreolo era disposto ad accettarmi senza pregiudizi. Il RA Dek si presentò con fare burbero, ma poi si rivelò essere l'incarnazione del mito del buon selvaggio di Jean Jaques Rosseau. La prima mansione che svolsi fu quella di mettere nel faldone l'Ordine del Giorno. Mansione che Dek affibbia a chiunque prenda servizio nell'ufficio. Scoprii l'Archivio Matricola, dove conobbi il CS Fritto e tutti gli AVVOIDI del 171° corso. I prescelti furono l'Assessore Damiano Pucci, lo schiavo Andrea Pancotti e un terzo da vedere. Si prospettava un'invasione di castellani presso gli uffici del Battaglione. Ma la vera attrazione dell'Archivio fu Enzo Zappatore, un quasi ingegnere di 27 anni che non sapeva ricaricare una spillatrice. Perse addirittura il telefonino in circostanze misteriose. C'era pure Gianluca Eusepi, il piantone, proprietario di un cinema e col cervello monopolizzato da Robert DeNiro. Una menzione spetta pure a Marco Priori, senza il quale non avrei organizzato in modo così efficiente il mio lavoro. Alla fine Mimmolo decise: Pucci al computer ed io ai fascicoli rossi. Ne ero felice. In fondo avevo fatto quel lavoro per tre mesi e vedevo quanto lavoravano i ragazzi al computer. Non ero assolutamente all'altezza di Lucarini Luca e Rispoli "Ruspoli" Antonio, inoltre credo che Mimmolo non vedesse l'ora di risolvere il suo problema dell'allora RFR, che chiedeva soltanto permessi. Ricordo ancora dopo qualche giorno una frase di Mimmolo: «Vedi che razza di lavoro che c'è qua dentro? È da impazzire...» Io so solo che mi pareva di essere in paradiso, senza quell'interfono insistente e addirittura con la possibilità di annoiarsi... La cosa importante è comunque che una sola volta, a causa del CR Palomo, presi il treno delle 17.30, lo stesso treno che, quando ero a Via Genova, mi permetteva di arrivare a casa prima. Mi sono trovato insomma alla fine del mese in un attimo, senza stress, magari soltanto un po' di tedio al pomeriggio, quando eravamo costretti a rimanere tutti fino a tardi. |
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