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FURIERE | ![]() |
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Imboscato 2. Abbandonato 3. Furiere 4. Reattivo 5. Trasferito 6. Apprendista 7. Consapevole 8. Tenace 9. Maestro 10. Osservatore 11. Latitante 12. Il Major Pompiere |
Ci misi poco a diventare il punto di riferimento di Fionchetti in ufficio, gli altri in fondo erano poca roba. La prova d'esame fu il congedo del 165° corso, che seguii e organizzai in prima persona. Miglioravano nel frattempo i miei rapporti col CR Fionchetti, mentre si deterioravano sempre più quelli col Gatto e la Volpe. Tentarono addirittura di imporre la loro anzianità di servizio appioppandomi i sabati di servizio. Io dissi loro che andava bene tutto, finché stavamo tutti e tre in caserma, sarei rimasto io più a lungo, ma sui permessi di 48 ore non transigevo. Fiorelli mi rispose che "mica stavamo al bar, dove conta chi è più anziano, ma in caserma, dove è giusto che ci sia il nonnismo". Feci presente allora a Fiorelli che io non ero il suo ausiliario, ma l'ausiliario del CR Fionchetti, e che se me l'avesse detto lui sarebbe andato bene. Ne parlai così con Fionchetti, il quale si bevve entrambi i bambini del 167° corso. Devo dire che tutto questo movimento e gli orari impegnativi (dalle 8 alle 18 in servizio) non mi permettevano di studiare. Avevo dovuto rimandare l'esame di Febbraio, e non sarei riuscito a prepararlo nemmeno per Aprile. Cominciai a pensare ad un eventuale trasferimento alle Scuole, anche se ero avvelenato con Avigna e Tanghero e con tutti quei capisquadra fanatici. Non mi meritavano, alle Scuole. Tuttavia l'Ufficio Addestramento era un approdo affascinante. Imparai intanto ad apprezzare la lealtà e la lena del CR Fionchetti, l'unico che si dava realmente da fare lì dentro. Le sue frasi più comuni: la telefono: «Ciao bbello, come stai? Te bacio, t'abbraccio, tante cose» e poi un bel «Ma vaffanculo, ma chi ce l'ha mannato questo?» Era soprannominato "Er Magàra II", proprio a causa del suo ripetere «Magara, oh!». Altre frasi: «Avemo perzo er controllo»; «Ma che piscio da 'e gginocchia?»;« Ber cazzo de lavoro»; «Un certo tipo de discorso»; «Ma che ho ammazzato Gesù Cristo?». Sue spalle erano Prili Maurizio e il CR Vanni Carlo, coi quali dava vita a scenette degne di Petrolini. Memorabili i suoi battibecchi col V.V.A. Di Iacovo Terry, un folle del Tuscolano in servizio alla porta pubblica che riusciva a telefonare per chiedergli l'ora. Insomma, mi trovavo bene, l'ambiente umano era eccellente, ma il lavoro pesantissimo e gli orari onerosissimi. Avevo smesso di vivere fuori della caserma, ma non sapevo come affrontare il problema con Fionchetti che pure aveva fatto tanto per me. |
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